Dicesi “situazione di stalla” quella in cui – come buoi e mucche – si resta per la maggior parte del tempo con l’espressione un po’ inebetita e malinconica, ruminando come se non ci fosse un domani (e circondati da un sacco di cacca fastidiosa), nell’attesa di venire macellati oppure premiati come Bue Grasso Razza Piemonte 2014.
Periodo d’incertezza, situazione un po’ instabile con molte prospettive, qualche possibilità, tanti impedimenti e alcune delusioni. Ruminare pensieri camminando sulla spiaggia a passo spedito e al ritmo di un mix electropop aiuta a concimare progressivamente l’umore. Endorfine, ma mi piace pensare che sia l’atmosfera a darmi davvero energia: ormai anche le palme sono avvolte dalle luminarie di Natale e nell’ombelico di Maho spicca una sorta di Rockefeller Center Christmas Three Junior. Stranita, non ho la sensazione che stia per arrivare il Natale (è come se mi fossi fermata ad agosto in quanto a stagioni), piuttosto quella che stia per succedere qualcosa di bizzarro o di inaspettato, che forse non sarà un periodo semplice, ma che porterà del buono in ogni caso.
In settimana ho anche scoperto questa canzone, “Happy” ed è diventata come una sorta di colonna sonora quotidiana indispensabile, un po’ come lavarsi i denti mattino, pomeriggio e sera. Ormai mi fido più di Pharrel Williams che di Paolo Fox, nonostante la lettura dell’oroscopo sia un’abitudine consolidata da tempo. Bisogna ammettere che ci ha visto giusto il Paolone nazionale quest’anno, peccato che negli ultimi tempi sembra abbia perso un po’ la bussola, pure lui.
Corsi e ricorsi storici diceva Vico. Questo periodo ogni anno si ripresenta più o meno allo stesso modo: cambiamenti, scelte importanti e situazioni intricate (‘na “botta di culo” MAI), dispendio di energie pazzesco e tutto intorno buona parte del creato si comporta come se stesse per finire il mondo, ma è solo un altro Natale… Il primo, per me, lontano dalla famiglia e dagli affetti.
Mi è venuta voglia di tornare a casa un paio di giorni fa a causa un po’ di malmostaggine incrementata dall’indelicatezza di mio padre nel mostrarmi una scatola piena di tartufi bianchi durante una videochiamata via Skype. Ci andrebbero a nozze con una bagna caoda come si deve…e sarebbe subito Natale! Anche ai Caraibi.
Accecata dalle luci intermittenti appese ai davanzali delle abitazioni spero solo di ritrovare la stella cometa, senza confonderla con un aereo Air France.