Considerando il titolo di questo post, come in ogni puntata della Ruota della Fortuna che si rispetti, ne approfitto per salutare gli amici di Picnic.
Installando lo scanner, questa mattina sono diventata ufficialmente il perito informatico di casa (io…ppffff!). Vinco un bicchiere di rosè.
La mattinata vola, nel frattempo spunta il sole e – essendo mercoledì – ci si organizza per il pique nique settimanale. Meta: Happy Bay.
Dal nome ho immaginato (non so perché) fosse una qualche americanata: errore. La spiaggia è lunga, non torppo ampia. Pochissimi turisti, in tutto non si superano le 20 persone. La si raggiunge tramite un sentiero, una mulattiera in mezzo alla vegetazione, partendo da Friar’s Bay. Al termine del percorso la sorpresa, la meraviglia, è bellissima.
Ci appostiamo all’ombra di una pianta tropicale, una mangrovia.
Tra gli scogli è pieno di ricci di mare, Jules me li mostra mentre rischio un attacco cardiaco ogni volta che lo vedo saltellare barcollando tra uno scoglio di pietra vulcanica e l’altro (e io lo devo seguire).
La sabbia è troppo fine, non si presta alla costruzione dei soliti castelli, perciò si ereggono totem con tutti i sassi piatti che si possano trovare sott’acqua e sulla spiaggia.
Chiedo a Jules di insegnarmi a lanciare le pietre sull’acqua facendole rimbalzare: quattro rimbalzi al primo colpo. Devo solo imparare a fischiare con le dita e poi è fatta, posso iscrivermi al CAI.
Arriviamo in ritardo alla lezione di basket. Mollato il nano nelle mani di una vecchia gloria dell’NBA, ci dirigiamo al Calmos Cafe per l’aperitivo. Le Planteur Antillais è un cocktail a base di rum e succo di frutti tropicali. Mentre beviamo, dal Winner Touch – l’enorme catamarano giallo che ospita gite giornaliere di turisti – si levano fischi da stadio: un natante con maschera, pinne e boccaglio si avvicina molto lentamente al molo, con uno stile improbabile, impedendo l’attracco dell’imbarcazione.
Arnaud, a cena, indossa una maglietta con scritto “Good guys go to heaven, bad guys go to Wikiki Beach”. Per non farmi sentire una perfetta troglodita, essendomi macchiata la T-Shirt come un neonato, Nono (Arnaud) prende il cucchiaio intriso di Green Curry Chicken e si schizza la maglietta, pure lui. Un folle, tenero gesto.
Happy Bay
1) Dovevi mangiarli con me i ricci di mare, me lo avevi promesso!
2) E io che mi sentivo tropicale fino a 3 minuti fa perchè avevo trovato da “Cartier” (soprannome ufficiale del fruttivendolo di Viale Monte Nero) i gelsi bianchi di Bisceglie (un paese accanto a Molfetta!). M’hai fatto crollare l’autostima con il Planteur Antillais!
3) Il pic-nic in Happy Bay, all’ombra della mangrovia mi fa scattare il rosicamento vero. Te possino!
🙂
Ti giuro Anto che ci pensavo mentre ero sugli scogli, tornerò apposta per andare a mangiarli insieme! 🙂
Non preoccuparti Fede. Al massimo ti raggiungo io lì 🙂
10 punti per Arnaud che mi pare un cavaliere d’altri tempi, 10 punti per la sua maglietta e innumerevoli punti per i ricci e il cocktail! :))
darei un nove pieno anche a quel pistola che stava nuotando verso il molo, scena notevole!