Week #29 – l’essenziale

Solo questa sera (ahimé!) ho conosciuto “L’essentiel”. Un locale di Hope Estate, nascosto dietro i capannoni della zona commerciale, una sorta di Officine Sonore dei Caraibi.

Trascinata a forza da Marion (nuova conoscenza e presenza costante nelle mie giornate delle ultime settimane), dopo il solito babysitting del sabato sera e una tappa alla Table d’Antoine.

Lì, alla Table (di Antoine chi se ne frega perché qui tutti i bar, spiagge, ristoranti hanno nomi composti da due parole, ma se ne usa una sola e non credo sia un caso che i locali più quotati siano quelli con i nomi composti da una sola parola), sulla piazza del villaggio di BO si fanno nuovi e vecchi incontri, ma come se ci si conoscesse tutti da sempre. Tra le nuove conoscenze c’è Paps, senegalese, intorno alla cinquantina, in camicia, gilet, cappello di paglia e sandaloni, simpaticissimo.

Arrivati tutti a L’essentiel, ci stavamo bevendo una birra mentre una band che sembrava composta da surfisti, colletti bianchi in borghese e harleysti (o almeno io l’ho percepita come un’accozzaglia alla Full Monty) se la cavava niente male sfornando dei classiconi rock, quando Paps mi dice “mi annoio, vado a suonare un po’ di armonica”. Scende le scale, raggiunge il palco, si butta sul primo microfono disponibile, si posiziona tra i componenti della band e comincia a suonare l‘armonica. Come se fosse una cosa normale. Dopo l’intrusione di Paps la band ha smesso di stonare ha iniziato a seguire un tempo e credo che da stasera possa vantare il miglior assolo di armonica e di voce di tutta la propria storia. Da brivido.

Credo sia la persona con la cultura musicale più ampia che io abbia mai conosciuto. Mi ha cantato Celentano (tra l’altro personaggio parecchio discusso in questi giorni, ma non ho il coraggio di guardare nemmeno uno stralcio di programma) e l’immancabile Toto Cotugno: nella mia statistica il 90% di francesi e locali che ho conosciuto è in grado di intonare il ritornello de “L’italiano”. E’ da non credere. Mi sarei aspettata che conoscessero Mina, per la reinterpretazione di canzoni da parte di Dalidà; bisogna dire che anche Andrea Bocelli e quella piaga di Laura Pausini hanno un buon posizionamento, subito seguiti da Zucchero, che Radio Transat non manca di trasmettere almeno una volta al giorno. Vorrei vedere in faccia il dj…

Quanto ne sappiamo poco di musica mamma mia, servirebbe fare un giro del mondo con l’unico scopo di assorbirla tutta per riuscire a comprenderne solo un po’, sarebbe un bel viaggio. Domani vado a giocare all’EuroMillions.

 

La foto sotto non c’entra nulla, ma vi prego di contare gli Arbre Magique appesi, considerando che nella parte posteriore di questa navetta da 20 posti al massimo ce n’erano altrettanti. Sono viva per miracolo.

Immagine

 

 

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