E che 31! Mi fa strano anche il Capodanno qui, settimana assolutamente non convenzionale.
Sì perché con la scusa che mia mamma è venuta a trovarmi…pazza gioia!
Spiaggia, cene, festeggiamenti, spiaggia, shopping, pranzi da 5 ore con cubiste sui tavoli, spiaggia, foto, foto, foto…
Colpi di sole e di vento, foie gras (e il mio colesterolo ormai comincia ad alzarsi solo a pensare di tartinare), 6 temporali tropicali due giorni fa, l’alternanza con mezze giornate di sole pazzesco, rientri (miei) alle 6 del mattino con bruciatura di sigaretta vicino a un orecchio e male ai piedi inestimabile…la bilancia poi…
L’unico problema sono sempre – ma non si contano mai – i postumi da festeggiamenti dionisiaci: primo giorno di nuovo lavoro e dalle 9 a mezzogiorno ho bevuto 4 caffè, ma sono comunque riuscita a imbastire un superprogress di agenzia. “Mi pacco” sulla spalla.
Ritorno a una vita con orari civili, d’ufficio, anzi a una vita con orari. Negli ultimi mesi sono stati parecchio sballati per esigenze di lavoro soprattutto, ma non mi è mancato il tempo libero, molto tempo libero che ho impegnato nel blog, nel sistemarmi à St. Martin. Sperando sempre che qualcuno pagherà una mia ipotetica bassissima pensione, non rimpiango gli ultimi mesi di “fermo”, non potrei. Paradossalmente credo di non aver mai guadagnato tanto in vita mia prima in quanto a esperienze, occasioni, conoscenze, anche se è stato necessario darsi da fare parecchio.
“Sì credo di aver avuto una bella idea”. Disse mangiucchiandosi una madeline con pepite di cioccolato. E stanchissima, ma soddisfatta crollò sul divano rosso.
Taglio corto, ma in cambio offro (rari) contributi fotografici.
Capodanno a Pic Paradis.
Kokomo beach.
Philipsburg.